GENNAIO 2022 – Riscontrata in tre cinghiali, il pericolo di diffusione della malattia nei suini italiani preoccupa tutta l’Unione Europea.
La peste suina africana (ASF o PSA) è una malattia a vettore virale che colpisce i suini provocandone la morte in 3-10 giorni. La malattia pur essendo endemica in Africa sub-sahariana, riesce solo in alcuni casi a colpire le popolazioni suine europee: appena 8 casi di focolai registrati in oltre 20 anni. Nonostante la discreta rarità dei casi riscontrati, soprattutto grazie alle misure di controllo messe in atto dall’Unione Europea, la peste suina africana rappresenta un senbile pericolo per l’allevamento in quanto in grado di diffondersi rapidamente e portare alla morte dell’animale in pochi giorni.
La malattia non colpisce l’uomo ma solamente maiali e cinghiali, soprattutto se selvatici o allo stato brado e si diffonde con estrema facilità negli allevamenti attraverso:
- contatti con animali selvatici o allo stato brado
- residui di carcasse contaminate
- veicoli per il trasporto animale
- abiti di allevatori e cacciatori
- pulci e zecche
Si manifesta ed evolve molto rapidamente dopo l’infezione generando febbre, calo dell’appetito, paralisi e convulsioni fino a portare alla morte dell’animale. La sua diffusione negli allevamenti è un grande rischio per l’approvvigionamento del settore alimentare e soprattutto per il mercato nazionale delle carni.
Finora la sola regione italiana coinvolta nella PSA è stata la Sardegna, territorio in cui la malattia è dichiarata endemica dal 1978 ma il 07 gennaio scorso sono stati riscontrati tre casi di cinghiali morti di peste suina africana in Piemonte (Alessandria) e Liguria (Genova e Savona). Complice la notevole crescita della popolazione di cinghiali selvatici degli ultimi anni, la situazione ha da subito messo in allerta le autorità sanitarie che hanno provveduto a delimitare l’area infetta e definire le misure da attuare per contrastare la diffusione del virus.
L’UE di pronta risposta ha esteso alle regioni Piemonte e Liguria un piano speciale di controllo attraverso la Decisione di esecuzione (UE) 2022/28 della Commissione del 10/01/2022. Tali misure emergenziali prevedono azioni di prevenzione e controllo come:
- una stretta sui controlli sanitari animali
- la circoscrizione dell’area soggetta all’infezione
- il divieto di movimentazione di animali selvatici e suini domestici (e dei prodotti da essi derivati) dall’area di infezione
In aggiunta a tali obblighi, sono state diffuse prescrizioni come:
- la dissuasione dalla movimentazione di prodotti non recanti il bollo CE
- lo smaltimento dei rifiuti alimentari senza somministrarli ad animali domestici
- la segnalazione all’ASL in caso di ritrovamento di suini o cinghiali morti
- raccomandazioni specifiche per i cacciatori
- raccomandazioni specifiche per gli allevatori